Promosso il test clinico che permette di misurare la quantità di rame libero in circolo nel sangue, associato al rischio di sviluppare la malattia: A Milano lo effettua Cerifos Il nome “in codice” è C4D, una sigla che apparentemente non dice nulla, ma che nasconde in realtà la possibilità concreta e scientificamente provata di evitare la malattia di Alzheimer.
Il punto dal quale si è partiti per metterlo a punto è stata la correlazione tra l’eccesso di una particolare frazione di rame nel sangue e la malattia di Alzheimer: nel 60% dei casi, infatti, il rame rappresenta un elemento determinante nello sviluppo della malattia.
Grazie a questo semplice test, dunque, oggi si può individuare la predisposizione alla malattia. E di conseguenza prevenirla: se, infatti, ad oggi non esistono delle cure definitive, determinate abitudini dello stile di vitae comportamenti alimentari sono in grado di incidere a tal punto da prolungare i tempi di manifestazione della malattia o evitarla completamente. Con l’aiuto degli esperti è possibile mettere a punto un piano ad hoc che possa allontanare lo spettro della malattia, con il quale sono soprattutto i familiari dei pazienti a convivere temendo, giorno dopo giorno, di essere destinati a vivere in prima persona ciò che oggi vedono vivere ai loro cari. L’Alzheimer è infatti una malattia neurodegenerativa dalle conseguenze psico-sociali molto forti: colpisce la memoria e le funzioni cognitive e nel tempo, sviluppandosi, può causare problemi di orientamento e linguaggio, disturbi funzionali come la difficoltà a deglutire, perdita di peso e una maggiore vulnerabilità alle infezioni.
Oggi è etichettata come la maggiore sfida sanitaria europea: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, ne sono colpite circa 35,6 milioni di persone in tutto il mondo, un numero che stando alle previsioni è destinata a raddoppiare nel prossimo ventennio, arrivando a circa 115,4 milioni di persone, entro il 2050. Il C4D, insieme ad altri test cliniciin grado di dirci quanto una persona sia geneticamente predisposta a sviluppare questa patologia, insieme ad altre neurovascolari, tra cui l’ACT, APOE, il -1b, -10, VEGR, HMGCR, vengono effettuati a Milano dal Centro di Ricerche e Formazione Scientifica Cerifos, diretto dal dottor Samorindo Peci. Per informazioni chiamare lo 02. 26416162 o scrivere a info@cerifos.it.
COME FUNZIONA IL C4D Il test C4D funziona in modo molto semplice: una sonda fluorescente a spegnimento emette un segnale che viene quantificato da un lettore; quando lega il rame cambia di conformazione interrompendo il segnale. Il cambiamento di emissione viene letto dal lettore di fluorescenza ed è proporzionale alla quantità di rame Non-ceruloplasminico presente nel campione.